Secondo un nuovo rapporto, i lavoratori stranieri in Italia hanno pagato quasi 18 miliardi di euro di tasse e contributi previdenziali nel 2019. Secondo quanto riferito, i dipendenti stranieri hanno prodotto il 9,5% del PIL italiano.
In Italia gli stranieri pagano allo Stato più di quanto lo Stato spenda per loro, secondo il 10° rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione, diffuso il 13 ottobre dalla Fondazione Leone Moressa.
Il rapporto rivela che i lavoratori stranieri hanno pagato alle autorità statali italiane 18 miliardi di euro in tasse e contributi previdenziali nel 2019. La spesa pubblica per i migranti è stata inferiore di 500 milioni di euro.
Gli stranieri sono in media giovani e non pesano sul sistema pensionistico e sulla sanità, i due principali capitoli della spesa pubblica, osserva la relazione. Tuttavia, i lavori non qualificati e la scarsa mobilità sociale potrebbero pesare sulle casse pubbliche a lungo termine, avverte lo studio.
Il rapporto ha anche rilevato che gli stranieri hanno contribuito in modo significativo all'economia italiana.
Secondo quanto riferito, i dipendenti stranieri erano responsabili del 9,5% del prodotto interno lordo (PIL) italiano nel 2019.
Il rapporto afferma anche che la regolarizzazione temporanea dei lavoratori migranti entrata in vigore nel giugno 2020 potrebbe aumentare i contributi allo stato sociale italiano di 360 milioni di euro all'anno.
Attualmente sono 2,5 milioni i lavoratori stranieri che vivono in Italia, secondo il rapporto, il 31% in più rispetto al 2010. I lavoratori stranieri sono principalmente uomini (56,3%) e sette su 10 hanno un'età compresa tra i 35 e i 54 anni.
Gli stranieri sono impiegati principalmente in lavori non qualificati o poco qualificati. Oltre la metà ha una licenza media mentre solo il 12% ha una laurea.
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