C’era una volta il Global Compact Migration . Ovvero, il recente documento delle Nazioni Unite sull’immigrazione. C’era una volta - e maledizione c’è ancora - il capo del gove… ops, volevo dire il ministro dell’interno Matteo Salvini . C’era una volta, e tre, il cervello di quest’ultimo. E come raffigurarlo? Immaginate una stanza vuota, ampia, ma vuota davvero. Come se vi invitassero a una festa, voi entrate nella sala ed esclamate: “Ma non c’è nessuno qui? Non c’è proprio niente? E perché da fuori si sente tutto 'sto casino?” Ecco, questo un po’ per rendere l’idea della cervice del grande leghista, che non è un complimento, mi riferisco a grande . Tornando alla storia, un giorno il suddetto documento si avvicinò all’ingresso del cranio del nostro, anzi, vostro leader. Quest’ultimo, malgrado la vacuità delle meningi, conservava con vanto ai confini di essa una sorta di antivirus, concentrato su un solo nemico in particolare: le brune genti d’oltre oceano , per usare un poe
di Alessandro Ghebreigziabiher